Spalla congelata
La capsulite adesiva, detta anche “frozen shoulder” (spalla congelata), è una malattia della spalla che provoca dolore e rigidità dell’articolazione.
Dura molti mesi, talvolta oltre un anno.
Può insorgere senza alcuna causa apparente (capsulite idiopatica) o può svilupparsi dopo un periodo di immobilità forzata della spalla in seguito a un intervento chirurgico, a una frattura o a una lussazione (capsulite secondaria).
Consiste in un processo infiammatorio a carico della capsula articolare che riveste l’articolazione gleno-omerale.
L’infiammazione determina un ispessimento della capsula, con formazione di aderenze e la perdita di elasticità.
I pazienti affetti da spalla congelata hanno una limitazione del movimento sia attivo che passivo.
La limitazione del movimento passivo è una caratteristica importante e la distingue da altre patologie della spalla, quali la lesione della cuffia dei rotatori, la tendinopatia calcifica, l’artrosi scapolo-omerale.
La spalla congelata si sviluppa in tre fasi:
- fase di congelamento
è la fase più dolorosa e può essere lunga (da uno a sei mesi).
Il paziente, con l’aumentare della sintomatologia dolorosa, limita sempre più l’utilizzo della spalla; - fase della spalla congelata
diminuisce il dolore, ma aumenta la rigidità articolare con conseguente riduzione dei movimenti; - fase di scongelamento
caratterizzata da un miglioramento graduale della mobilità della spalla.
Terapia della Capsulite adesiva
Il trattamento della capsulite adesiva ha due obiettivi: la riduzione della sintomatologia dolorosa e il recupero dell’articolarità, ovvero il recupero del completo range di movimento della spalla (ROM – Range Of Motion).
Terapia conservativa tramite Riabilitazione e infiltrazioni intra-articolari
La riabilitazione motoria è associata a fisioterapia antalgica, è fondamentale per il recupero funzionale e richiede il tempo necessario, spesso molti mesi e talvolta oltre un anno.
Nella gran parte dei casi, la riabilitazione della spalla congelata ha successo e solo raramente è necessario ricorrere all’intervento chirurgico di release capsulare in artroscopia.
La riabilitazione è eseguita in forma ambulatoriale.
Per ridurre la sintomatologia dolorosa e l’infiammazione della capsula, la Fisioterapia, con sedute di Ultrasuonoterapia, BEMER e Laserterapia ad alta energia, si associa a Infiltrazioni intra-articolari (terapia steroidea) eseguite dallo specialista ortopedico.
La Massoterapia della zona cervico-scapolare è utile a ridurre la contrattura muscolare.
Il recupero dell’articolarità avviene attraverso esercizi di mobilizzazione:
- mobilizzazione passiva della spalla
la mobilizzazione dell’arto superiore, se troppo cauta, è poco efficace, ma deve rispettare la soglia del dolore; - esercizi di mobilizzazione attiva della spalla;
- esercizi di stretching della capsula.
Tutti gli esercizi devono essere eseguiti in assenza di dolore.
Una parte degli esercizi viene insegnata per essere svolta a casa dal paziente (home- exercise).
Mano a mano che inizia il recupero dell’articolazione si inizia a recuperare la forza muscolare con esercizi in isometria ed esercizi con elastici.
Terapia chirurgica con Atroscopia
Quando la riabilitazione non ha successo, l’alternativa è la Chirurgia in artroscopia: release artroscopico.
È necessario un lavoro in team fisiatra/ortopedico/fisioterapista per scegliere il momento adatto all’intervento artroscopico.
Riabilitazione post artroscopia
Dopo la procedura artroscopica, per la guarigione completa è necessario un fondamentale periodo di riabilitazione ambulatoriale associata a Idrokinesiterapia.