Riabilitazione dell’Arteriopatia periferica cronica

La claudicatio intermittens può essere lieve o intensa e invalidante. Può rimanere lieve per alcuni mesi o anni per poi divenire invalidante ed essere il primo segno di una progressione verso la necrosi e l’amputazione.

Il sintomo tipico è il dolore crampiforme, di intensità variabile, che prende l’arto inferiore al livello del polpaccio durante il cammino. Il dolore si intensifica fino a costringere la persona a fermarsi e si riduce dopo la sosta.

Arteriosclerosi arti inferiori

L’arteriopatia ostruttiva degli arti inferiori (PAD) è un indicatore di malattia arteriosclerotica generalizzata e i pazienti che ne sono affetti presentano un rischio elevato di futuri eventi vascolari (infarto miocardico e ictus cerebrovascolare in particolare).

I principali fattori di rischio sono gli stessi della cardiopatia ischemica: fumo, diabete, ipertensione, ipercolesterolemia e sedentarietà.

Fattori di rischio per la cardiopatia

La correzione dei fattori di rischio cardiovascolari e il miglioramento della capacità di cammino sono gli obiettivi della Riabilitazione Vascolare, quando la PAD è allo stadio della claudicatio.

L’esercizio fisico basato sul cammino si è dimostrato efficace per il conseguimento di entrambi gli obiettivi. L’ intervento riabilitativo è incentrato sul training del cammino e necessita di programma strutturato in fase supervised ambulatoriale e di una successiva advised al proprio domicilio.

Training basato sul cammino

Controlli periodici e uno screening cardiovascolare e diabetologico fondamentale hanno l’obiettivo di recuperare l’autonomia di cammino e mantenerla nel tempo.

Nei pazienti che sono stati trattati con intervento di rivascolarizzazione (endovascolare tramite angioplastica e stent o chirurgica con bypass), viene eseguita la riabilitazione del cammino post-chirurgica.

Stent arteria

Programmi di riabilitazione vascolare della PAD nella popolazione dei pazienti diabetici, una volta esclusa la presenza di alcune controindicazioni, migliorano lo stato generale attraverso gli effetti positivi dell’attività motoria sull’insulino-resistenza e su altri disordini metabolici associati al diabete.

L’esercizio fisico migliora la capacità di cammino: l’incremento medio atteso dopo 3-6 mesi di allenamento al treadmill è del 179% per la distanza di claudicatio iniziale (ICD) e del 122% per la distanza di claudicatio assoluta (ACD).

L’efficacia terapeutica del training tende a esaurirsi con il ritorno ad abitudini di vita sedentarie.
Pertanto è fondamentale avere programmi domiciliari che seguano la fase di riabilitazione intensiva ambulatoriale (alla riabilitazione intesiva supervised, segue una fase estensiva advised) per modificare stabilmente lo stile di vita.

Farmaci

Sono attualmente disponibili farmaci che, utilizzati in aggiunta all’esercizio fisico, ne potenziano l’efficacia. La TASC (Trans Atlantic Society Consensus) considera la L-propyonil-carnitina (PLC) e le prostaglandine PGE1, farmaci potenzialmente capaci di migliorare la claudicatio intermittens.
Tali farmaci hanno differente meccanismo d’azione: le PGE1 sono vasodilatatori, la PLC ha effetti metabolici a livello mitocondriale.