Obesità

Obesità

Obesità e Sovrappeso

L’Obesità è la malattia del benessere in relazione alla diminuita attività fisica e alla maggiore disponibilità alimentare.

È la più comune malattia metabolica, caratterizzata da eccesso di tessuto adiposo, tale da determinare una compromissione dello stato di salute. In particolare è associata a Diabete Mellito II e Ipertensione Arteriosa.

L’OMS (Organizzazione Mondiale della Salute) dal 1997 parla di “epidemia globale”, vera emergenza per la salute pubblica.
Prima del XX secolo l’obesità era una condizione rara; nel 2005 l’OMS stima che almeno 400 milioni di adulti nel mondo siano obesi (circa il 9% della popolazione), con tassi più alti tra le donne, in aumento soprattutto in USA, Canada e Australia.

Se fino alla fine del XX secolo l’obesità era considerata un problema solo nei paesi ad alto reddito, a partire dal XXI secolo la condizione è in aumento in tutto il mondo, anche nei paesi in via di sviluppo.
È in aumento l’obesità giovanile e infantile (aumento del 40% negli ultimi 10 anni) e in Italia il numero dei bimbi obesi è raddoppiato ed è molto più elevato rispetto ad altri paesi europei.

Il consumo di bevande zuccherate è ritenuto uno dei fattori che contribuiscono maggiormente al crescere del tasso di obesità (nei giovani statunitensi quasi il 25% dell’energia alimentare quotidiana deriva dal consumo di bevande), ma un’alimentazione “cattiva” non si limita al consumo di bevande zuccherate.
L’aumento del grasso corporeo altera la risposta del corpo all’insulina, portando a una “resistenza”. Inoltre, l’aumento del grasso crea uno stato “pro-infiammatorio” e “pro-trombotico”.

L’obesità è una malattia con un mix di fattori genetici e ambientali: il peso dei figli adottati tende a correlare con quello dei genitori naturali rispetto a quello dei genitori adottivi.

Tra i fattori ambientali:

  • le errate abitudini alimentari,
  • la riduzione di attività fisica (nei bimbi la riduzione dell’ “attività di cortile”),
  • l’uso di farmaci ansiolitici e antidepressivi,

La diagnosi è clinica: BMI (Body Mass Index) rapporto tra peso espresso in Kg e quadrato dell’altezza (W/H2) Sovrappeso sopra 25 e inferiore a 30 Obesità tra 30 e 40 / Obesità grave sopra 40.

Dieta ed esercizio fisico e approccio psicologico sono le basi per la terapia della persona obesa.

Nei casi più gravi, come stabilito dalle linee guida internazionali per la correzione chirurgica dell’obesità, si può ricorrere alla chirurgia bariatrica, con interventi di tipo gastro-restrittivo che riducono la capacità gastrica (azione prevalentemente meccanica che limita la introduzione di cibo) o interventi di tipo malassorbitivo che riducono drasticamente l’assorbimento intestinale del cibo, con procedure chirurgiche che riducono irreversibilmente lo stomaco e provocano un cambiamento del processo e della fisiologia digestiva.

L’obesità riduce l’aspettativa di vita e aumenta la morbilità.

  1. Diabete Mellito II (resistenza all’insulina, riduzione dei recettori periferici e down regulation); è la più diffusa complicanza dell’obesità, circa 85% dei pazienti con diabete tipo 2 è obesa.
  2. Ipertensione Arteriosa.
  3. Dislipidemia; aumento del colesterolo totale e diminuzione HDL.
  4. Malattie cardiovascolari quali cardiopatia ischemica (angina e infarto).
  5. Malattie cerebrovascolari (ictus cerebrale).
  6. Tumori dell’esofago, mammella e colon.
  7. Malattia restrittiva Polmonare, ipoventilazione, ipercapnia e Sindrome Pickwick (apnea).
  8. Osteoartrosi; in particolare gonartrosi e coxartrosi, con limitazione funzionale del cammino, dolore da carico alle articolazioni colpite.
  9. Insufficienza Venosa Cronica, edemi arti inferiori e la complicanza più temibile: ulcere degli arti inferiori.
  10. Ernie inguinali e addominali, micosi cutanee, calcolosi della colecisti.
  11. Sindrome depressiva.

Il percorso riabilitativo metabolico si basa su regole semplici:

  • tenuta di un diario alimentare,
  • progressivo recupero di adeguata tolleranza allo sforzo fisico attraverso training fisico, inizialmente monitorando parametri vitali (FC, PA, saturazione O2),
  • migliorando, con esercizi respiratori diversificati, la componente restrittiva dell’insufficienza respiratoria,
  • trattando gli edemi degli arti inferiori e l’insufficienza venosa funzionale con presso terapia e altre terapie fisiche,
  • eseguendo gli esercizi seguiti da un fisioterapista, con ricondizionamento all’esercizio fisico che, progressivamente, viene spostato sul recupero delle abitudini a casa.

Il progressivo recupero di abitudini alimentari e di tempi adeguati di esercizio fisico porta, mese dopo mese, a un maggiore controllo del proprio peso e a una maggiore forza e capacità di eseguire attività fisica.