Frattura della caviglia

Frattura caviglia

La frattura della caviglia varia per gravità e può interessare una o più delle ossa che compongono l’articolazione della caviglia (Tibia, Perone, Astragalo).

Nel caso di frattura di un solo osso, il percorso riabilitativo sarà più veloce; nel caso di frattura con più ossa coinvolte e legamenti e con instabilità della caviglia, la riabilitazione sarà lunga e per alcuni mesi non sarà possibile caricare sulla gamba fratturata.

Vi è una vasta gamma di lesioni della caviglia e gli esiti sono diversi. Ci vogliono almeno 6 settimane perché le ossa rotte guariscano.
La maggior parte delle persone tornerà alle normali attività quotidiane, entro tre-quattro mesi, tuttavia nei casi piu complessi o nei casi in cui il decorso si complichi con un’osteodistrofia di Suddek, i tempi saranno più lunghi.
Potrebbero essere necessari diversi mesi per non zoppicare più o perché si possa tornare allo sport a livello agonistico.

Oltre al trattamento ortopedico (chirurgico o non chirurgico), la riabilitazione è fondamentale per il recupero e la ripresa funzionale.
Il trattamento ortopedico delle fratture di caviglia varia in relazione alla zona in cui l’osso si è rotto:

  • Fratture del malleolo laterale.
  • Fratture del malleolo mediale.
  • Fratture del malleolo posteriore.
  • Fratture bimalleolari.
  • Fratture trimalleolari.
  • Lesioni della sindesmosi.

FRATTURA MALLEOLARE

Trattamento non chirurgico

Se la caviglia è stabile.
Per proteggere la frattura mentre guarisce, sono necessarie ortesi come un tutore bivalve o un apparecchio gessato tipo stivaletto.

Il carico parziale (con stampelle) è in genere consentito dopo quattro o sei settimane.
Il controllo Rx della caviglia è necessario per assicurarsi che i frammenti della frattura non si siano spostati durante il processo di guarigione.

Trattamento chirurgico

Se la frattura è scomposta o la caviglia è instabile, è consigliato il trattamento chirurgico con riduzione dei frammenti ossei e osteosintesi (viti e placche di titanio).

FRATTURA BIMALLEOLARE

Frattura bimalleolare della caviglia
Frattura bimalleolare della caviglia

Nella maggior parte dei casi di frattura bimalleolare, il malleolo laterale e quello mediale si sono rotti e la caviglia non è stabile.
Possono essere associate a una lussazione (dislocazione) della caviglia.

Trattamento non chirurgico

Queste lesioni sono considerate instabili e la chirurgia di solito è il trattamento più corretto. Tuttavia, nei casi di importante rischio chirurgico per problemi generali e co-morbilità del paziente o nel caso in cui già prima della frattura il cammino era deteriorato per cause le più diverse, Il trattamento consiste nell’immobilizzazione con apparecchio gessato (corto di gamba e potrà essere sostituito man mano che la caviglia continua a sgonfiarsi).

apparecchio gessato per frattura di caviglia
Terapia conservativa con apparecchio gessato post-riduzione

Controlli Rx ripetuti per assicurarsi che la frattura non si scomponga ulteriormente.

Nella maggior parte dei casi, il carico sarà consentito dopo sei settimane anche con ausilio di ortesi.

TUTORE rimovibile per il tempo necessario alla completa guarigione.

Ortesi per Frattura di caviglia
Riabilitazione con ortesi tipo Walker

Trattamento chirurgico

È consigliato perché queste fratture rendono la caviglia instabile.

Le fratture del malleolo mediale e laterale sono trattate mediante osteosintesi.

FRATTURA TRIMALLEOLARE

Tutti e tre i malleoli della caviglia si sono rotti, sono queste le lesioni più instabili e spesso associate a una lussazione (dislocazione) della caviglia.

Trattamento chirurgico

Oltre alle tecniche chirurgiche di osteosintesi, in alcuni casi di gravi fratture, lussazioni trimalleolari chiuse o esposte (cioè quando l’osso fratturato buca e fuoriesce dalla pelle), le condizioni della cute della caviglia sono talmente compromesse che sarà necessario applicare un Fissatore Esterno (cioè un sistema di viti e fili metallici collegati con delle barre all’esterno della caviglia) che terrà la caviglia immobile per tutto il periodo necessario a che il gonfiore si risolva e la situazione dei tessuti molli diventi matura per la chirurgia.

Trauma della sindesmosi

L’articolazione della sindesmosi si trova tra la tibia e il perone ed è tenuta insieme da legamenti.

Una lesione della sindesmosi può essere solo al legamento (distorsione alla parte alta della caviglia) e spesso si associa alle fratture malleolari.

Generalmente una lesione della sindesmosi viene trattarla chirurgicamente, applicando una o due viti tra la tibia e il perone per proteggere il legamento rotto e tenerlo in posizione durante la sua guarigione.

Queste viti saranno poi rimosse in anestesia locale dopo 3-4 settimane. Durante questo periodo il paziente non poggia sull’arto operato.

Riabilitazione

La riabilitazione è fondamentale per la guarigione e il recupero.

Frattura di caviglia: Riabilitazione a seguito di intervento chirurgico
Inizio riabilitazione domiciliare post-intervento chirurgico

Inizialmente potrà essere necessaria la Riabilitazione Domiciliare.

Generalmente, dopo l’intervento chirurgico non sono presenti apparecchi gessati e la riabilitazione può iniziare da subito, con esercizi di mobilizzazioni della caviglia, con esercizi propriocettivi e, successivamente, con esercizi di potenziamento muscolare.

Fondamentale la Fisioterapia Osteogenetica e Antiedema.

Il carico ,quando sarà consentito dallo specialista ortopedico (generalmente non sarà consentito di poggiare il piede in terra per 1 mese circa), inizialmente parziale.

All’inizio del terzo mese dovreste essere in grado di abbandonare gradualmente le stampelle e di caricare totalmente sulla caviglia.

La ripresa sportiva inizierà tra il terzo e il sesto mese, secondo la gravità della frattura.